Il trekking è un'attività sempre più diffusa tra gli amanti della natura e della vita all'aria aperta; camminare per ore o giorni in ambienti piacevoli e rilassanti o impegnativi e ricchi di stimoli, è un piacere che fa subito dimenticare la fatica. Il concetto è quello di raggiungere una meta utilizzando le proprie forze, senza inquinare e rispettando la natura e lo stesso concetto si può applicare a diverse attività, come camminare, pedalare, pagaiare.
Il trekking nautico consiste in un percorso, di solito di più giorni, che permette di seguire la costa del mare per un tratto più o meno lungo, di fare il giro di un'isola o, volendo, di esplorare un grande lago o il corso di un fiume. Il mezzo utilizzato è la canoa che può essere di vari tipi, per esempio la canoa canadese, aperta e ideale per muoversi in acque calme di laghi e grandi fiumi, oppure il kayak da mare, derivato dalle imbarcazione che storicamente gli eschimesi utilizzavano per muoversi e cacciare.
Il kayak da mare è quindi un particolare tipo di canoa, con un ponte chiuso che, unito all'utilizzo del gonnellino paraspruzzi, non permette all'acqua di entrare; la sua forma è bassa e affusolata per essere veloce e offrire poca resistenza al vento, inoltre una pronunciata chiglia permette di mantenere la rotta e – entro certi limiti – di navigare anche tra le onde. Il kayak può essere realizzato in polietilene – economico, pratico, robusto – o con materiali compositi quali vetroresina, kevlar, carbonio che permettono una maggiore leggerezza e velocità rispetto alla plastica – maggiori informazioni sulle caratteristiche, i costi ecc. si possono trovare sul sito di uno dei più importanti costruttori italiani www.janautica.it.
Per la progressione si utilizza una pagaia a doppia pala che può essere di tipo "moderno" con le pale a cucchiaio incrociate realizzate con materiali leggeri come il carbonio, del tipo che si utilizza per l'agonismo, o la tradizionale pagaia di legno groenlandese stretta e lunga, come quella che utilizzavano gli eschimesi – per avere un'idea delle pagaie groenlandesi, ecco il sito del più noto artigiano italiano in materia www.avatakpagaie.com.
Il kayak dispone solitamente di almeno 2 gavoni che consentono di stivare tutto quello che serve per un viaggio di più giorni come vestiti di ricambio, scorte di alimenti e di acqua, accessori vari e, nel caso si voglia fare del campeggio nautico, anche tenda, sacco a pelo, materassino, fornelletto ecc. Il tema del campeggio nautico è un argomento piuttosto delicato dato che in molti luoghi lungo le coste, specialmente se in aree protette, è vietato il campeggio; va detto però che chi fa del trekking nautico non "campeggia" ma "bivacca" ovvero ha bisogno di fermarsi per passare la notte e poi riparte mentre chi campeggia staziona per giorni nello stesso luogo.
Inoltre bisogna sottolineare che chi pratica il kayak da mare ha un grande rispetto per la natura che ama esplorare e ammirare nella sua veste primordiale e quindi non lascia traccia del suo passaggio e, quando può, porta via i rifiuti lasciati da altri.
Per quanto riguarda le percorrenze, normalmente se il mare e il vento lo permettono si fanno circa 5 km all'ora e in un giorno, con un'andatura turistica e facendo lunghe soste, si percorrono circa 30 km anche se, forzando, se ne possono fare più del doppio. La cosa più importante è affrontare il mare con le dovute attrezzature, capacità e informazioni, per questo è indispensabile rivolgersi a esperti riconosciuti dall'Associazione Italiana Kayak da Mare, seguirne i corsi o partecipare ai raduni; tutte le informazioni sul sito www.sottocosta.it .
Vincenzo Maritati © Luglio 2011
Fonte: www.piediliberi.it